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BIRRERIA "HOPS 'N ROCKS"

Via Veneto 22
36030
Sarcedo
Vicenza

Cellulare

392 366 5028

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MATTEO DALLA RIZZA > anno 1978
La mia storia da centauro nasce nel secolo scorso, quando la passione per le elaborazioni dei motorini era ancora il passatempo preferito dei giovani. Il Ciao, la Vespa, l'Oxford... motorini che con una marmitta, un carburatore e un gas rapido, sembravano diventare dei missili. In compagnia c'erano solo cinquantini e si iniziava a parlare di patente, guardando alle 125 che erano sogni proibiti di noi adolescenti con i brufoli. Il passaggio dalla bici al motorino mi vide pilota di un Ciao PX, recuperato in una cantina di una zia materna, che se ne stava liberando.
I primi tentativi di riportarlo all'antico splendore, mi videro dilapidare la paghetta, ma il povero cinquantino, visse il tempo per traghettarmi di lì a pochi mesi in sella ad un’Aprilia Pegaso 50. Con l'arrivo della macchina mi allontanai dalle due ruote, fino a quando nel 2000 decidevo di tornare sui banchi dell'autoscuola per conseguire la tanto agognata patente "A".
Con e la voglia di rimontare in sella, mi accasai con il mio primo Ducati Monster. In maniera conservativa scelsi quello a carburatori. Il 2001 fu il mio anno più prolifico. Feci l’iscrizione al motoclub Pompone, da Aprile a Novembre in sella alla mia 600 dark, percorsi 9000 km. Lago, mare, montagna, ogni momento era buono per macinare l'asfalto. Istigato da un caro amico, cambiai tipologia di moto, passando dalla naked ad una stradale. Come per il Monster, con il CBR 600 F Sport, fu amore a prima vista. Una Honda stradale usata, di colore argento, che aveva a malapena finito il rodaggio. Un veloce cambio del guardaroba e con una bella tuta Dainese in tinta con le carene della moto, ripresi a mangiare tornanti.
Con il tempo, gli impegni lavorativi iniziarono a lasciarmi sempre meno spazio per la moto e dopo qualche anno, decisi di venderla. Un giorno nel 2017 si riaccese un prurito, che nei due anni successivi mi riportò all’idea di ritornare in sella. Nel 2019 inciampai in un annuncio, una Ducati Monster S4R 996 del 2005, che aspettava solo me… e fu così che rientrai nel mondo delle naked.
Nella mia mente, un viaggio a Caponord e il periplo di tutto il perimetro geografico dell’Italia.
Nel frattempo il covid fermò il pianeta ed interruppe nuovamente il mio percorso da centauro. Con il ritorno alla vita di tutti i giorni, il mondo era cambiato.
Nel 1998 durante le superiori, mentre terminavo il percorso verso il diploma di perito commerciale, iniziai a lavorare in un’azienda di materie plastiche, che a causa di una crisi del mercato, chiuse dopo cinque anni. Ritrovatici senza un lavoro e con due qualifiche complementari, con un ex collega aprimmo la S.E.A. TECH S.r.l., che si occupava di stampaggio plastico conto terzi e ci vide portarla alla maggiore età, dal 2003 fino al 2021. Nel 2008 iniziammo a stampare capsule di plastica per delle torrefazioni di caffè. Poco a poco, cominciai ad addentrarmi nel loro settore, approfondendo il mondo Ho.Re.Ca. (che era già ampiamente conosciuto da mio fratello Alberto classe, 1983, che nel frattempo si era diplomato all’istituto alberghiero IPSSEOA “G. MAFFIOLI” di Castelfranco Veneto –TV-). Di lì a qualche anno, nel 2016, quasi per gioco, parallelamente all’S.r.l., aprì in solitaria, una ditta individuale, nel mondo del caffè. Chiamerò la ditta Old Bridge, in riferimento al ponte vecchio di Bassano, il quale compare anche nel logo (unico ad avere la visione prospettica del ponte vecchio dal suo interno; tanto da farmelo brevettre). Anno 2021 dopo dicott’anni nel mondo della plastica, decisi di vendere la mia azienda e prendermi un periodo di relax. La pausa dal mondo del lavoro, durò ben poco, considerando che una vecchia promessa fatta anni prima con mio fratello Alberto, mi risucchiò nel mondo della ristorazione. Lui con un percorso di scuola alberghiera alle spalle, anni di gavetta tra rinomati ristoranti, stagioni passate dalle località di mare fino alle cime della Valle d’Aosta. Dopo essersi diviso tra Italia ed estero, subentra in proprietà al XVIII Secolo in località Giardinetto a Bassano Del Grappa per poi aprire con un socio il Ristorante I❤️BdG. A distanza di cinque anni, inizia un nuovo percorso che lo vede consulente operativo nell’avviamento di alcuni locali del bassanese. Abbandona il cappello da cuoco per passare alla professione di barman e ambassador di prodotti del territorio, dove si presta a seguire alcune rinomate etichette della nostra zona in fiere internazionali. Nel 2023 viene nominato miglior barman del Veneto dalla “Guida al Mangiare e bere bene, a Vicenza e in Veneteo” del Giornale di Vicenza.
Prima o poi, apriremo qualcosa assieme... e la promessa si concretizza nel 2023.
Io che dal mondo della plastica mi ero mescolato al mondo del caffè, mi trovai catapultato in una realtà sconosciuta. Quella che oggi è la nostra Birreria Cicchetteria, Cocktail Bar “Hops’n Rocks” a Sarcedo (VI). Con Maurizo del Pompone, tramite l’azienda di caffè Old Bridge con sede a Bassano del Grappa (VI), avevo già iniziato ad entrare come sponsor nel progetto del Mototurismo del Grappa, per promuovere il turismo enogastronomico del massiccio. Il passo successivo era obbligatorio, oltre ad aver aperto con Alberto, l’Hops’n Rocks, nella terra di uno storico marchio come “Laverda”, dovevamo affiliare il locale al club, per divulgare il verbo ai giovani centauri e dare un posto di ritrovo e ristoro per tutti gli amici delle due ruote. Dal 2023 il progetto Hops’n Rocks (Birreria, Cicchetteria e Cocktail Bar) sta prendendo forma. Dai parcheggi dedicati, ad un porta caschi unico nel suo genere, che accudisce gli elmi dei centauri in sosta, mentre liberi da ogni protezione, assaggiano le nostre bruschette fatte con base pala romana o azzannano un padellino, farcito con prodotti del territorio. Dieci vie di birre artigianali, di cui sei a “rotazione”, che soddisfano ogni palato in ogni stagione o semplicemente una sosta, per un caffè rigorosamente “Old Bridge”, prima di affrontare o di rientro da un giro nel famoso “Costo”.
Il perché del nome! Hops in inglese significa luppolo, Rocks sarebbero pietre e per tornare ai cocktail, on the rocks sarebbe “l’aggiunta di ghiaccio”. Un’antica tradizione scozzese usava delle pietre congelate per raffreddare il Whisky, questo a differenza del ghiaccio permetteva di reffreddare la bevanza senza annacquarla. Un po’ difficile da pronunciare, serve anche a incuriosire chi vorrà venire a fare un pit stop da noi. Curiosità: “Il posto più instagrammato del locale, sono i nostri bagni, progettati seguendo il filo conduttore che anima l’HOPS’ N ROCKS, l’unione tra il mondo della birra e le rocce dei cocktail ghiacciati, per finire con le carte trevisane”. Nel nostro arredamento, troverete come tema le carte trevigiane. Il papà da diversi anni non c’è più, ma abbiamo voluto portarlo con noi, ricordando la Sua passione per il gioco delle carte. Briscola, Scopa, Tressette… giochi che diventano momenti sociali nelle varie osterie di paese, che vogliamo riportare nei tavoli del nostro locale.
BIRRERIA “HOPS ‘N ROCKS”